Ciao, intanto ci dici come ti chiami e di dove sei?
Mi chiamo Giovanna Cavallo. Sono nata a Genova dove
tutt’ora vivo e lavoro.
Quando hai iniziato a fotografare?
Ho sempre avuto la passione
per la fotografia, forse ereditata da mio padre che più o meno verso i 16 anni
mi mise in mano una Rolleiflex. Poi la nascita di una figlia ti fa aumentare il
desiderio di immortalarla nei momenti cruciali della crescita, ma diciamo che
in maniera più continuativa e più “seria” sono circa 10 anni.
Quale genere ti piace maggiormente fotografare?
Non ho un genere specifico ma
sicuramente dei “gusti” che mi fanno propendere più per un tipo di fotografia
piuttosto che per un altro. Amo
l’umanità in tutte le sue declinazioni: dalla street, ai ritratti, ai lavori in
studio e quindi anche in un paesaggio la presenza umana può essere per me un
valore aggiunto. Amo i volti, le espressioni ed è forse per questo che mi sono
avvicinata alla fotografia di scena. Teatro, musica, danza.
Hai fatto qualche corso di fotografia?
No, mai, ma ho avuto
l’opportunità di fare gavetta sul campo, frequentando chi sapeva fotografare
meglio di me. Ho fatto tesoro di ciò che vedevo e imparavo attraverso chi aveva
più capacità ed esperienza.
Cosa rappresenta per te a livello
emotivo la fotografia?
Quali sono i fotografi del passato e del presente che più
apprezzi?
Tanti, avere un minimo di
cultura fotografica è importante. Diciamo che potrei fare un elenco che va dal
succitato Cartier-Bresson, a Berengo Gardin, Giacomelli, Scianna, Salgado ma
anche Anne Leibovitz, Monika Bulaj o Letizia Battaglia che ho avuto il piacere
di incontrare entrambe recentemente al mio circolo. Insomma, non c’è fine.
Un incontro importante nella tua
esperienza?
Se parliamo di incontri con gente
“comune” ti direi chi ha creduto in me portandomi con sé a fotografare e mi ha
permesso di crescere. Se parliamo di incontri con gente “importante” ho avuto
la fortuna di incontrarne più d’uno, cito su tutti ancora Letizia Battaglia anche
perché è la più recente. É una donna straordinaria e avere l’opportunità di
trascorrere con lei una mezza giornata a tu per tu è impagabile.
Che attrezzatura fotografica hai usato nel passato, e quale stai
attualmente utilizzando?
A parte la Rollei con cui
indegnamente ho iniziato, sono poi passata alla Pentax. Nel passaggio al
digitale la mia attrezzatura è sempre stata Canon e attualmente ho una Canon 5d
Mark III che adoro.
Quali sono gli scatti ai quali sei particolarmente legato/a?
Quali sono le tue tappe
significative?
Sicuramente l’appartenenza a Circoli
Fotografici è importante in un percorso di crescita. Ti aiuta nel confronto e
ti da stimoli continui. Conseguentemente aver avuto l’opportunità di entrare
nel circuito teatrale e avere la possibilità di incontrare, conoscere e
fotografare persone che ti arricchiscono anche come essere umano. Con la
cultura non si mangia, si usa dire purtroppo, ma è un cibo fondamentale in
realtà.
Quali sono i tuoi progetti attuali e quali quelli per il futuro?
Se mi chiedi qual è il mio
sogno nel cassetto ti rispondo un libro, molto più che una mostra. Si, quello
mi piacerebbe tanto!
Hai mai esposto le tue immagini in mostre fotografiche personali o
collettive?
Hai mai avuto riconoscimenti in concorsi fotografici o
pubblicazioni delle tue foto su libri o riviste?
Se
intendi riconoscimenti strettamente fotografici nel senso più canonico del
termine ho vinto il primo contest FIAL come miglior portfolio, ho partecipato
con buon riscontro al Circuito OFF Lucca 2017 ed ho avuto diverse pubblicazioni
su riviste on line. Se invece
consideriamo le fotografie su committenza scattate in occasione di spettacoli
teatrali o musicali, sì spesso mi vengono richieste da quotidiani o da riviste
oppure utilizzate come manifesti, locandine, rassegne stampa o blog degli
artisti in questione. Ne cito uno per
tutti nel luglio 2016 il settimanale Gioia ha pubblicato un servizio
utilizzando mie fotografie.
Quanto tempo dedichi alla fotografia?
Raccontaci un episodio curioso o simpatico legato alla tua
esperienza.
Me ne vengono in mente due. Il
primo è la timidezza e l’imbarazzo nel mostrare le mie prime foto al Circolo di
fronte ad un grande e importante Foto Editor. Il secondo è quando il grande
Moni Ovadia mi ha detto “E’ sempre un piacere farmi fotografare da lei”.
Quando rivedi i tuoi vecchi scatti cosa pensi?
Per fortuna li vedo “datati”. Vedere che c’è un’evoluzione nel proprio modo
di scattare è sempre piacevole. Spero che possa essere sempre così.
Dove sono pubblicate, sul web, le tue foto?
Non ho ancora un sito mio (la pigrizia mi blocca, ahimè). Quindi principalmente su Fb e qualcosa su Instagram.
Un pensiero a chi si avvicina ora al mondo della fotografia.
Consiglierei il mio percorso: guardare, imparare, apprendere, uscire a fotografare con chi ha più esperienza. Con umiltà sempre ma con determinazione e fiducia in se stessi.
Vuoi concludere con un saluto o un ringraziamento?
Il ringraziamento in questo caso va soprattutto agli Amministratori di Foto in Assoluta Libertà per tutto quello che fanno, per le opportunità che offrono e per la capacità che hanno di gestire un gruppo che diventa ogni giorno più grande e di qualità. Un grazie anche alla Fotografia, amica delle mie giornate e a chi mi apprezza.
Dove sono pubblicate, sul web, le tue foto?
Non ho ancora un sito mio (la pigrizia mi blocca, ahimè). Quindi principalmente su Fb e qualcosa su Instagram.
Un pensiero a chi si avvicina ora al mondo della fotografia.
Consiglierei il mio percorso: guardare, imparare, apprendere, uscire a fotografare con chi ha più esperienza. Con umiltà sempre ma con determinazione e fiducia in se stessi.
Vuoi concludere con un saluto o un ringraziamento?
Il ringraziamento in questo caso va soprattutto agli Amministratori di Foto in Assoluta Libertà per tutto quello che fanno, per le opportunità che offrono e per la capacità che hanno di gestire un gruppo che diventa ogni giorno più grande e di qualità. Un grazie anche alla Fotografia, amica delle mie giornate e a chi mi apprezza.