mercoledì 30 marzo 2016

STAIRCASE PROJECT di Luigi Alloni

STAIRCASE PROJECT di  Luigi Alloni
Scale a spirale e non - Prospettive dal basso e dall'alto
<<<<---->>>>
Le scale come geometria e come simbologia affascinano tutti. 
Quel modo di vederla dall'alto o dal basso ci dà sensazioni contrastanti. 
L'ascesa dà un senso di positività, di andare verso un alto obiettivo, mentre la scesa, spesso verso la parte buia, provoca negatività. 
Poi c'è la metafora del cammino, del raggiungimento degli obiettivi, della dura realtà di un salire o un discendere a seconda se siamo in un periodo positivo o negativo della nostra vita. 
Resta comunque il fatto che la forma geometrica, concentrica a spirale (o simile), riporta il tutto ad una esteticità quasi onirica e molto naturale. 
Giocando su questi aspetti Luigi Alloni ci propone una bella galleria di scale di ogni tipo, adatta a soddisfare le nostre esigenze emotive ed estetiche.
"Bag"
















****************
Progetto a Portfolio, pubblicato sulla pagina "Foto a tema di FiAL".


Foto di copertina 12a settimana 2016


Ecco le foto ritenute più belle dai Membri del gruppo.Settimana dal 21 al 27 marzo 2016.

21 marzo
Gabriella Gabbiano Manzini

22 marzo
Lodovica Tronca 
23 marzo
Laura Borgioli

24 marzo
Paolo Marisa Lunghi

25 marzo
Sergio Capacchione

26 marzo
Giusy Simoncini 
27 marzo
Massimo Beretta

******************************

Le foto di copertina vengono scelte dai membri del gruppo,
con i loro like.

lunedì 28 marzo 2016

Foto della Settimana (Maria Teresa Acquaro)

Foto ritenuta migliore dagli Admin del gruppo, 
12a settimana 2016

Maria Teresa Acquaro
Maria Teresa Acquaro si aggiudica la vetrina del weekend FiAL, con la sua bella fotografia concettuale.
Quanto più l'uomo è oppresso, tanto più sogna la libertà.
Spesso prigioniero di se stesso, della propria tecnologia, della propria cultura o religione, delle proprie ambizioni spesso spropositate, l'uomo si ritrova, dopo aver rincorso sogni di grandezza, rinchiuso nella sua propria piccola e ristretta realtà e sente il bisogno sempre più grande di avere spazi diversi e di avere un'altra possibilità in questa sua unica vita, o di avere un'altra occasione per migliorare la prossima. E' il desiderio d'immensità, intesa anche come piena libertà, che si legge in questa bellissima fotografia della nostra Maria Teresa. Aver messo come soggetto un simulacro dell'umanità, quasi un burattino inanimato senza fili, stilizzazione di un'anima né maschile, né femminile, ma semplicemente umana, accresce il senso generico di identificazione da parte di qualsiasi lettore dell'immagine. La collocazione all'interno di un luogo industriale abbandonato e la scelta del bianco e nero, non fa altro che enfatizzare il concetto, rendendolo attuale ed alla portata di tutti.
Il cielo che si intravvede oltre questa gabbia, rappresenta la speranza, forse l'unica di attuare il desiderio di evadere e liberarsi nell'immensità che appartiene al sogno dell'uomo costretto a soffrire, per causa sua e della sua stessa incapacità a vivere al meglio la sua occasione, forse l'unica che sarà in grado di giocarsi.
Non a caso il soggetto è stato posto al centro della scena, piccolo al confronto della struttura che lo avvolge e opprime, costruendogli attorno con le linee prospettiche e geometriche, una sorta di gabbia, dalla quale sta pensando di evadere, agognando ai cieli aperti sopra di essa.
Una metafora che si legge come fosse un racconto scritto da mille parole, tutto condensato sapientemente in un unico fotogramma, dal sapore surreale e minimalista.
Complimenti alla nostra Maria Teresa per essere riuscita, creandola, una vera e propria fotografia concettuale di alto spessore emotivo.

Bag

*********************************

La foto sono stata scelta unicamente
per importanza ed impatto del soggetto,

per la tecnica realizzata,
per composizione ed emozione comunicata.
In nessun modo vengono tenuti in considerazione 
I commenti e gli apprezzamenti che 
le stesse hanno raccolto sulla

Bacheca del Gruppo. 


mercoledì 23 marzo 2016

RIFLESSI USA di Roby Carsi

Sta a Roberto ad aprire questa nuova rubrica, dedicata ai Portfoli pubblicati sulla pagina delle "foto a tema" di Foto in Assoluta Libertà, un grazie per averci fatto spettatori di questo bellissimo racconto fotografico.
*****************************
RIFLESSI USA di Roby Cars
Le grandi vetrate dei grattacieli americani offrono bellissimi giochi di riflessi...
<<<<---->>>>
La città che diventa una enorme tela grezza sulla quale dipingere quadri astratti. Tutto questo è possibile fotografando le architetture moderne fatte da cristalli ed acciaio che, come enormi specchi, riflettono e mosaicizzano la realtà circostante. La bravura del fotografo sta nel cogliere le infinite opportunità…
"Bag"
















martedì 22 marzo 2016

Foto di copertina 11a settimana 2016

Ecco le foto ritenute più belle dai Membri del gruppo.
Settimana dal 14 al 20 marzo 2016.

14 marzo
Luigi Alloni
15 marzo
Sabrina Ugolini
16 marzo
Alessandra Moschini
17 marzo
Giancarlo Ferraris
18 marzo
Giancarlo Ferraris
19 marzo
Alessandra Bellò
20 marzo
Adelmo Vitturini

sabato 19 marzo 2016

Foto della settimana (Roby Carsi)

Foto ritenuta migliore dagli Admin del gruppo, 
11a settimana 2016

Roby Carsi

Questa settimana si aggiudica il weekend FiAL 
Roby Carsi 
con la sua bellissima foto naturalistica.
I gruccioni sono coloratissimi uccellini che popolano le 
nostre zone, più dal lato tirrenico che adriatico, 
prevalentemente nel periodo estivo essendo uccelli 
migratori provenienti dall'Africa.
Facile trovarli, più difficile fotografarli, ancor più difficile 
catturarli in una posa interessante come quella che ci 
propone il nostro Roberto. Qui è necessaria, oltre ad una 
buona attrezzatura di ripresa, una buona dose di pazienza
e tanta prontezza. In questa bella immagine i due 
animaletti stanno compiendo il fatidico gesto della 
dichiarazione amorosa, solo che il maschio invece di offrire 
fiori o l'anello classico, le offre un succulento insetto. 
Se la femmina gradisce ed accetta l'omaggio, la coppia è 
formata, altrimenti lei volerà via, lasciando il maschio a 
consolarsi con il lauto pasto, amaro, ma lauto…
In questo genere c'è bisogno anche di tanta tecnica e 
velocità di esecuzione, altrimenti sarà difficile essere così 
fortunati da avere una replica in breve tempo. 
La messa a fuoco perfetta dei soggetti sul rametto e lo 
sfondo perfettamente sfocato, rende vividi i colori e la 
scena risulta quasi tridimensionale. Se solo fosse risultato 
fuori fuoco, anche leggermente il soggetto principale o 
troppo poco sfocato lo sfondo, non avremmo avuto lo 
stesso risultato. Per ciò questa immagine risulta perfetta 
sotto molti punti di vista ed è da prendere ad esempio da 
quanti vogliano intraprendere questo genere fotografico.

Bag
*********************************
Le foto sono state scelte unicamente
Per importanza ed impatto del soggetto,
per la tecnica realizzata,
per composizione ed emozione comunicata.
In nessun modo vengono tenuti in considerazione
I commenti e gli apprezzamenti
che le stesse hanno raccolto sulla
Bacheca del Gruppo. 

martedì 15 marzo 2016

Lettera Aperta di bag

LETTERA APERTA AGLI UTENTI FiAL
===============================
IL COMPUTER NON E' IL DIAVOLO E LA PELLICOLA NON E' DIO.
L'importante in fotografia, come nell'arte, non è il mezzo, ma è il risultato finale che conta. Conta il gusto, l'idea, l'occhio, la fantasia, l'originalità. Una foto mediocre resta mediocre sia fatta con la pellicola che con il digitale e non migliora se la ritocchiamo pesantemente, anzi spesso peggiora.
Fino a dieci anni fa avevamo una larga schiera di appassionati di fotografia i cosiddetti fotoamatori, che doveva fare i conti con un mezzo, la fatocamera o macchina fotografica che dir si voglia, alquanto complicata, senza parlare poi della scelta della pellicola. I più preparati sapevano anche sviluppare il negativo e stampare le foto, di solito in camere oscure improvvisate nei bagni di casa e bisognava proprio essere appassionati perché tutto il processo portava via nottate insonni. I risultati erano spesso buoni, ma ancor più spesso disastrosi. Sbagliare la temperatura dell'acqua per sviluppare il negativo o usare tempi di esposizione errati per impressionare la carta fotografica voleva dire buttare via tutto il lavoro!
Adesso la tecnologia ci viene incontro e la schiera dei fotoamatori si è ingrossata a dismisura. Non occorre più cambiare rullino se si vuole fare una foto in piena luce o notturna, non occorre più stampare le proprie foto. Non occorre più spendere cifre esorbitanti per fare 1000 foto, oggi basta una buona scheda di memoria ed un computer. Oggi le foto si vedono su internet e non si stampano quasi più.
Coloro che nel campo analogico avevano successo, dopo aver sudato sette camicie ed imparato la tecnica, adesso si sentono superati, messi da parte.
Tutti quelli che oggi partono dal digitale si sentono fotografi solo perché sanno usare il computer e riescono a rimediare agli sfondoni tecnici in fase di ripresa.
Naturalmente non è per tutti così, ma in linea di massima questi sono i comportamenti che distinguono due generazioni di fotoamatori.
Alla base di una buona foto ci sta sempre la tecnica fotografica e quelle aggiunte o correzioni in fase di stampa, adesso sono possibili con programmi di fotoritocco, è più facile eseguirli e ci si impiega meno tempo. I puristi vorrebbero che tali aggiustamenti fossero minimi, i più spregiudicati e creativi si lanciano in stravolgimenti eclatanti che spesso portano a risultati mai visti, spettacolari, prima neppure pensabili, ma altrettanto spesso si assiste a strafalcioni e pacchianerie assurde. Qui entra in campo il gusto, l'idea, l'occhio, la fantasia e l'originalità dell'autore. Qui si vedono i veri artisti che hanno basi culturali e preparazione e quelli improvvisati che avendo a disposizione la nuova tecnologia, la sfruttano senza avere alcuna cognizione di composizione e tecnica.
La buona foto si fa con lo spirito e la sensibilità che ognuno possiede e non con il solo mezzo tecnico.
E' importante avere l'equilibrio tra tecnica e creatività, possedere la miglior macchina fotografica ed il miglior computer non dà la certezza di fare belle foto, semmai darà ottimi risultati di ripresa, come ad esempio una nitidezza spettacolare. Sarà facile avere particolari dettagliati in una foto che non trasmette alcunché a quanti la vedranno. Susciterà meraviglia per l'esattezza della messa a fuoco, per la bellezza dei colori, ma sarà una foto senza anima, senza provocare emozioni. Ma se non si sa come funziona la profondità di campo, se non si ha un minimo di nozione sulla composizione, se non si padroneggia il mezzo tecnico, sarà difficile fare vere foto, al massimo otterremmo splendidi documenti didascalici, gestiti in automatico persino da un cellulare, ma non fotografie nostre, cioè pensate, volute ed eseguite da noi.
D'altra parte l'uso del computer per creare realtà surreali partendo da fotografie è indispensabile. Come dicevamo all'inizio, la manipolazione della fotografia originale, così come catturata sulla pellicola, c'è sempre stata. La camera oscura era il laboratorio segreto dei fotografi più importanti. Tutti "lavoravano" le proprie foto per renderle originali. Chi usava pellicole particolari, chi carte granulose per dare effetto ai loro lavori in modo che si differenziassero dalla massa. Quindi un minimo di sofisticazione c'è sempre stato. Oggi tali trucchi sono più alla portata di tutti (e forse questo disturba un po' i vecchi maghi dell'analogico), più facili da eseguire anche da parte di chi di fotografia se ne intende meno. Del resto basta acquistare un buon programma di fotoritocco ed il gioco è fatto. Si scaricano gratuitamente da internet svariati plug-in per creare tanti effetti diversi ed il gioco è fatto, basta un clic e tutti, ma proprio tutti possono diventare "artisti". L'importante è non prendersi troppo sul serio, perché anche una scimmia ammaestrata riuscirebbe ad ottenere simili effetti pigiando un tasto… Non credete?
Utilizzare la fotografia come base di partenza per realizzare immagini complesse di una realtà inventata è un elemento necessario per quel traguardo che si raggiunge solo con l'impiego di nuova tecnologia. A questo punto possiamo anche non parlare più di fotografia se vogliamo, ma di immagine. Alcuni dicono che se la fotografia è troppo ritoccata non è più fotografia, figuriamoci se stravolgiamo il contesto in cui è stata colta e la inseriamo in una specie di collage di altre foto… Ma qua nasce un problema… Quanto poco si può ritoccare una foto se la vogliamo ancora considerare tale? E chi lo stabilisce? Se la pellicola non viene neppure quasi più prodotta, o almeno non in tutti i modelli come una volta, quanto il digitale si può spingere oltre il modello strettamente analogico? Quanto le stampanti di oggi e le carte sulle quali vengono stampate le fotografie contribuiscono a modificarle rispetto ad una stampa fotografica dei tempi della pellicola? Di quanto si può aumentare il contrasto? Di quanto possiamo variare le curve? Ed i livelli? Possiamo aggiungere un leggero filtro? Ma ancora, possiamo usare il metodo "Calcoli" per la conversione in bianco e nero, dobbiamo usare la "desaturazione", oppure il comando "scala di grigi" o la regolazione "Bianco e Nero"???
Come vedete ci si addentra in un labirinto fatto da mille sfaccettature, particolari tecnici e domande senza risposte.
Allora è meglio parlare di Fotografia Classica e Fotografia Moderna.
Dove la Classica è solo fotografia, fatta da pellicola e camera oscura e quella moderna da tutto il resto, cioè macchina digitale, computer e programmi di fotoritocco. Unica eccezione a questa classificazione è la fotografia fatta con i mezzi digitali ma che si rifà alla fotografia classica, cioè usa il mezzo digitale come fosse analogico e non usa il computer per sostanziali modifiche, ma solo per piccoli aggiustamenti e per la eventuale conversione in bianco e nero, usando però il semplice metodo "scala di grigi".
Quest'ultima potrebbe essere chiamata Fotografia Ibrida.
In ogni caso, sia si tratti di Classica, Moderna o Ibrida, la fotografia sarà sempre soggetta, nel suo risultato finale, al giudizio di quanti la vedranno ed ognuno la giudicherà in base al proprio gusto, alla propria cultura, al proprio sentimento.
Non esiste la Fotografia, ma le fotografie. Come non esiste l'Arte, ma le arti.
Esistono immagini che avranno successo più di altre, come sono esistiti quadri più ammirati di altri, ma non esiste un modello unico di fotografia o di pittura, o di poesia o di scultura… Tutto è molto soggettivo. Prepariamoci a comunicare con gli altri mostrando i nostri lavori, senza però pretendere di essere osannati per i nostri capolavori.
Tra qualche decennio neppure ci ricorderemo di come si facevano le fotografie, dato che eseguiremo ologrammi e tutto ciò ci farà sorridere, pensando ai cavernicoli analogici ed ai buffi modernisti intenti a litigare per avere il sopravvento gli uni sugli altri...

domenica 13 marzo 2016

Foto di copertina 10a settimana 2016

Ecco le foto ritenute più belle dai Membri del gruppo.
Settimana dal 7 al 13 marzo 2016.


Irene Vallerotonda

Gianni Saiani

Alessandra Bellò

Irene Vallerotonda

Giancarlo Ferraris

Alessandra Moschini

Giovanna Vacca